Chirurgia Refrattiva
Non tutti i pazienti sono idonei al laser ad eccimeri. Per sapere se ci si puo’ sottoporre a tale chirurgia vanno effettuati una serie di esami morfofunzionali specifici per chirurgia rifrattiva. Nello specifico questi test vengono eseguiti durante il corso della visita presso lo Studio Oculistico Gualdi in aggiunta ai test convenzionali (esame della vista, screening ortottico, pressione intraoculare e fondo oculare).
Gli esami strumentali sono atti soprattutto a valutare le caratteristiche della cornea su più punti con varie mappe di curvatura (Topografia), di altezza/altitudinali (Scheimpflug Camera), di spessore/pachimetria (tomografia OCT anteriore) , di forma/morfologiche (conta delle cellule endoteliali). Inoltre verranno effetuati dei test di biomeccanica della cornea (O.R.A./CorVis) per simulare la resistenza al possibile “stress chirurgico”. Nel corso della visita verranno inoltre valutate le dimensioni della pupilla in varie condizioni di luce (Pupillometria) e la lunghezza antero-posteriore dei due occhi (Biometria). L’accuratezza di questi macchinari di ultima generazione è necessaria per escludere qualsiasi caso di non-idoneità al laser ad eccimeri e per studiarne le chances di successo.
Vengono esclusi dal laser ad eccimeri, o comunque non potranno correggere il vizio di vista in maniera totale i pazienti con cornee troppo sottili, pupille troppo larghe, patologie corneali come ad es. leucomi, cheratocono, degenerazione marginale pellucida, ecc.
Se non si sopporta più l’uso di occhiali o di lenti a contatto e il vizio di vista è molto elevato (es. miopia superiore a 7-8 diottrie) o la sua cornea non è sufficientemente spessa per poter garantire un buon risultato rifrattivo con il laser ad eccimeri, si può avere ottimo giovamento (talvolta addirittura superiore al laser) mediante l’inserimento di lenti intraoculari fachiche.
Le lenti intraoculari fachiche sono progettate con materiale (acrilico idrofobico) biocompatibile al 100% senza alcun rischio di rigetto, poiché è un derivato dello stesso materiale utilizzato da oltre 70 anni per gli interventi di cataratta (poli-metil-meta-acrilato). Anche per questo tipo di intervento la selezione è moto ristretta, ma la cosa fondamentale, in assenza di patologie gravi dell’occhio, è possedere un buon patrimonio di cellule dell’endotelio corneale, un cristallino trasparente e una pressione intraoculare nei limiti della norma. Tutto questo lo si può valutare nel corso della visita.
In rari casi di malformazioni corneali (es. cheratocono, degenerazione marginale pellucida o cornea molto sottile) è possibile ridurre la miopia e l’astigmatismo, sempre con l’aiuto del laser a femtosecondi, attraverso l’inserimento di due anellini semicircolari in polimetilmetacrilato, anelli intrastromali (es. Intacs/SK). Questa tecnica, come quella delle lenti intraoculari fachiche ed al contrario di quella con il laser ad eccimeri, è reversibile e viene più comunemente usata nei pazienti affetti da cheratocono con concomitante miopia e astigmatismo. I pazienti con il cheratocono hanno infatti cornee troppo sottili e deboli per poter essere trattate con il laser ad eccimeri.
Oltre al vizio di vista esistono delle caratteristiche dell’occhio umano che influenzano la qualità della vista. Queste sono chiamate “aberrazioni” e dipendono da anomalie della forma dei mezzi diottrici (cornea, cristallino, etc) che l’immagine attraversa per arrivare alla retina. Per esempio Marco e Giovanni, entrambi miopi di -5 diottrie, avranno aberrazioni differenti. Queste sono studiate ed elaborate da un software durante l’aberrometria.
I laser a femtosecondi ed i laser ad eccimeri di ultima generazione hanno la capacità di personalizzare (customizzare) l’intervento, non solo riducendo il comune vizio di vista, ma anche riducendo le aberrazioni che differiscono da paziente a paziente proprio come le impronte digitali.
Per questo il laser customizzato si differenzia dai laser standard in quanto il più delle volte permette di ottenere una capacità visiva superiore ai 10/10 e qualitativamente migliore (contrasto, luminanza, etc).
L’intervento con il laser ad eccimeri di ultima generazione non comporta alcun dolore. Prima di essere sottoposti al trattamento laser vengono instillati dei colliri anestetici ed anti-infiammatori per cui l’unica sensazione di lieve fastidio si avverte al momento in cui viene applicato il divaricatore palpebrale (blefarostato) e al momento della pressione esercitata dal laser a femtosecondi in cui si sente una sensazione di spinta sull’occhio per una ventina di secondi circa. In quegli istanti è importantissimo rimanere fermi e tranquilli garantendo una buona collaborazione. In visita e, qualora idonei, il giorno dell’intervento il Dr. Gualdi rispiegherà passo per passo, in maniera dettagliata, tutto quello che accadrà prima, durante e dopo il trattamento laser, in modo da preparare al meglio il paziente. Una sensazione di bruciore agli occhi può essere avvertita qualche ora dopo l’intervento e varia a seconda del tipo di tecnica eseguita: nella i-Lasik (SBK, Femtolasik) il bruciore è lieve e dura solo un paio di ore, mentre nella PRK è piu’ forte ed ha una durata di circa 48 ore. Per questo motivo, in caso di PRK, ogni paziente verrà fornito nel kit post-operatorio, anche di anti-dolorifici-riepitelizzanti per via orale. Per lenire gli inevitabili fastidi dei primi giorni post-PRK, a fine intervento verrà inoltre applicata una lente a contatto terapeutica, che sarà poi rimossa dopo circa 5 giorni.
Il decorso post-operatorio varia a seconda del tipo di tecnica corneale, se intrastromale (Femtolasik) o superficiale (PRK).
In caso di Femtolasik (laser a femtosecondi + laser ad eccimeri customizzato), il recupero è molto rapido sia a livello visivo che a livello di eventuale attività professionale. In tempi molto brevi (qualche giorno), il paziente potrà tornare infatti alle sue abitudini personali e lavorative.
In caso di PRK (disepitelizzazione corneale + laser ad eccimeri customizzato) invece, specie nelle prime settimane la visione sarà offuscata, tanto da precludere alcune attività che implicano di poter vedere in maniera accettabile. I tempi di recupero variano da persona a persona ma mediamente, dopo poche settimane, si torna alla normale attività, sebbene lievi miglioramenti continueranno progressivamente ancora mese dopo mese.
In entrambe le tecniche sarà obbligatoria una cura a base di 2 colliri (antibiotico-steroideo e lubrificante) che vi verranno forniti in un kit assieme alle dettagliate spiegazioni post-operatorie. La terapia verrà personalizzata da paziente a paziente specie dopo la prima settimana, in base a tollerabilità ed esigenze personali. Verrà raccomandata l’igiene specie nei primi giorni, principalmemte evitando piscina, motorino, aria forte negli occhi, eventuale cosmesi, ecc. Mentre si potrà tranquillamente guardare la tv o leggere sin da subito dopo l’intervento (specie nella Femtolasik), compatibilmente con le capacità visive. Anche una blanda attività sportiva puo’ essere ripresa dopo pochi giorni, evitando ovviamente sport traumatici con rischio di colpi diretti all’occhio. Anche viaggiare ad es. in aereo è possibile sin da subito, l’importante sarà rispettare i controlli post-operatori che devono essere tassativamente eseguiti il giorno seguente, dopo 5 gg e dopo 20-30gg.
Queste ed ultetriori quesiti secondo le necessità individuali, verranno ampiamente discussi in visita per ogni singolo caso specifico.
Chirurgia della Cataratta
L’ausilio del femtolaser rende ancor più sicuro l’intervento di cataratta, che risulta ad oggi l’atto chirurgico più eseguito al mondo, dopo il parto.
Seppur reso ancor più semplice dall’uso dei macchinari di ultima generazione, l’intervento di cataratta rimane un intervento non scevro da rischi e complicanze, come accade in qualsiasi tipo di chirurgia, per cui sarà necessaria la massima cautela. Ad oggi gli unici pazienti non idonei all’uso del femtolaser per la chirurgia della cataratta sono quelli con scarsa collaborazione, coloro che presentano pre-esistenti opacità sulla cornea o pupille molto strette; in questo caso il fascio laser non può lavorare all’interno dell’occhio poiché incontra delle barriere opache e sarà necessario ricorrere all’intervento di facoemulsificazione tradizionale, che garantisce comunque ottimi risultati.
Presso il Centro Oculistico DOMA diretto dai Dr.i Gualdi è possibile eseguire l’intervento in regime ambulatoriale (ovvero senza il ricovero) cioè tornando a casa subito dopo.
La preparazione all’intervento consiste nella semplice instillazione di un collirio fornito in visita per i 2 giorni precedenti.
Nella maggior parte dei casi non sarà necessario sospendere la terapia abituale. Sarà solo necessario portare in visione analisi del sangue di routine ed elettrocardiogramma recenti (circa 3 mesi).
Il giorno dell’intervento bisognerà venire a digiuno da circa 3 ore, portando tutta la documentazione clinica e il consenso informato firmato, fornitovi dal Dr. Gualdi insieme al libretto informativo.
L’intervento, con le moderne tecniche, dura circa 10-15 minuti; più lunga sarà invece la preparazione pre-operatoria, in cui verranno instillati vari colliri con azione anti-infiammatoria e anti-batterica e per dilatare la pupilla. Verrà rimisurata la pressione dell’occhio dal Dr. Gualdi e verranno eseguiti alcuni esami necessari per il calcolo della lente intraoculare da impiantare, che è personalizzato da paziente a paziente. A seguito dell’intervento verranno date tutte le informazioni e la terapia post-operatoria necessarie. Quindi la permanenza totale nel centro il giorno dell’intervento sarà di circa 2 ore.
Il giorno dell’intervento è previsto un colloquio con il nostro anestesista che visionerà gli esami del sangue e l’elettrocardiogramma svolti entro i 3 mesi antecedenti. Sarà possibile valutare insieme il tipo di anestesia da effettuare: piu’ comunemente verrà addormentato solamente l’occhio con dei colliri (anestesia “topica”) o in rarissimi casi l’intera zona orbitaria con una puntura sotto la palpebra inferiore (anestesia “peribulbare”). Dopodiché, un volta dilatata completamente la pupilla, il paziente entrerà in ambiente sterile con soprascarpe, cappellino e camice monouso, e verrà aiutato a distendersi sul letto dove verranno monitorizzati alcuni parametri cardiaci, la pressione del sangue e la perfusione di ossigeno.
Una volta effettuata l’anestesia, per lo più con colliri, il Dr. Gualdi, dopo aver personalizzato i dati del paziente stesso sul laser a femtosecondi, coadiuvato dalla sua équipe, potrà procedere all’inizio dell’intervento. All’azione del laser seguirà una seconda fase di aspirazione della cataratta emulsificata e l’impianto della lente personalizzata che sostituirà il cristallino opaco (IOL). Su richiesta sarà inoltre possibile filmare l’intervento su dvd.
Dopo l’intervento, l’occhio operato verrà protetto con una conchiglia trasparente (coppetta) per poche ore. La visione, inizialmente offuscata, migliorerà di giorno in giorno tanto che il paziente potrà tornare all’attività lavorativa e alle normali abitudini di vita (televisione, guida, etc) già dai primi giorni. Il paziente dovrà porre attenzione all’igiene e ai traumi per il primo periodo. Dovrà, inoltre, effettuare una terapia post-operatoria con 2 appositi colliri (antibiotico-steroideo ed anti-infiammatorio) per 20 giorni circa, durante i quali verrà ricontrollato.
Il primo controllo viene sempre effettuato entro le prime 24 ore dall’intervento. Il secondo entro la prima settimana e l’ultimo tra i 20 e i 30 giorni dall’intervento. In caso di concomitante utilizzo di colliri per la pressione intraoculare (glaucoma) o per la secchezza oculare, questi non dovranno assolutamente essere sospesi, a meno di indicazioni del dr. Gualdi.
In genere è preferibile far passare almeno una settimana tra un intervento e l’altro.
E’ consigliabile eseguire i due interventi in tempi ravvicinati se verrà anche corretto un notevole vizio di vista per evitare la forte differenza di gradazione tra i due occhi, o in caso di correzione con lenti multifocali.
Altrimenti verrà effettuato il secondo intervento solo in caso di necessità, a distanza anche di mesi o anni.
L’obiettivo primario dell’intervento di cataratta è la rimozione del cristallino opaco. La correzione del vizio di vista dipende dai singoli casi e dalle caratteristiche dell’occhio. Ad esempio un paziente miope, ipermetrope, astigmatico e/o presbite, attraverso la vasta gamma di lenti intraoculari oggi a disposizione, potrà pianificare con il Dr. Gualdi la soluzione più adatta alle sue esigenze per ridurre al massimo la dipendenza dagli occhiali, talvolta eliminandoli del tutto.